Il pianto del neonato, quando preoccuparsi.

Dopo il rientro a casa dall’ospedale uno dei primi problemi dei neo-genitori è il pianto del neonato. Se si passano notti insonni per il pianto del piccolo, le conseguenze si faranno sentire dopo pochi giorni anche sui genitori. Le lamentele del neonato sono normali, essendo l’unica via di comunicazione che ha, non è detto che stia per forza male. È importante imparare ad ascoltare il bebè sforzandosi di capire il perché e il tipo di pianto.

All’inizio si proverà a calmarlo prendendolo in braccio, o con la pappa o con il cambio del pannolino. Magari ha soltanto voglia di essere cullato: l’importante è non disperarsi né arrabbiarsi. Man mano che passeranno i mesi il neonato piangerà sempre meno perché si interesserà di più all’ambiente circostante. La cosa fondamentale è ascoltare, cercare di capirlo, solo così si potranno comprendere le sue diverse richieste e il motivo del pianto.

pexels-photo

Ecco, in sintesi, i motivi principali e alcune caratteristiche del pianto di un neonato:

  • Fame. L’inizio è a bassa intensità e diventa poi sempre più forte e ritmico.
  • Dolore. Intenso fin dal principio e prolungato nel tempo; presenta poi attimi di silenzio alternati a singhiozzi e brevi inspirazioni.
  • Collera. Simile a quello da fame, ma con tonalità minori e intensità costante.

La preoccupazione deve nascere quando il bimbo piange forte e a lungo, senza motivi evidenti. Ovviamente in questi casi è consigliabile rivolgersi al pediatra per individuare possibili cause e rimedi.

Un morivo frequente di pianto, soprattutto a partire dalla seconda/terza settimana e fino al terzo mese sono le cosiddette coliche gassose. In questi casi il lamento si ripete circa agli stessi orari (pomeriggio/sera) ed è facilmente riconoscibile: è incessante e il bambino non trova sollievo neanche se preso in braccio e coccolato. Il piccolo agita bracci e gambe e inarca la schiena. Il sollievo avviene soltanto quando riesce a liberarsi dell’aria in eccesso. Le cause delle coliche sono diverse, come possibili allergie o intolleranze al latte, eccessiva deglutizione d’aria e addirittura l’ansia dei genitori.

 

baby-child-newborn-arms-47219Considerando le diverse cause che possono dare origine alle coliche, anche i trattamenti saranno molteplici. L’emissione di feci e gas produce un sollievo al piccolo, si può provare a cullarlo tenendolo prono sull’avambraccio o a praticare dei lievi massaggi sul pancino. Il beneficio potrebbe essere però temporaneo. Anche un ambiente familiare privo di ansie e tranquillo può rendere le coliche meno frequenti. È opportuno favorire l’emissione d’aria durante le pause della poppata, ricordando che un’alimentazione eccessiva può esserne la causa. Soltanto su indicazione del pediatra è possibile valutare la somministrazione di suppostine di glicerina o l’uso del sondino.

 

 

 

 

 

Ti potrebbe interessare anche

http://www.farmaciafanni.it/allattamento-materno-buono-sapersi/

http://www.farmaciafanni.it/nanna-sicura-condizioni-ambientali-ideali-nella-camera-del-bambino/