Parliamo di farmaci… la Tachipirina
La Tachipirina è un farmaco che sicuramente avrai usato, è infatti un medicinale acquistabile senza ricetta e uno dei più venduti in Italia. Ma è davvero così sicuro? Quali sono i suoi effetti collaterali?
Questo farmaco contiene paracetamolo che viene utilizzato come antipiretico per abbassare la febbre, e come antidolorifico e, poiché è utilizzato largamente nei bambini, la domanda che spesso si pongono le mamme è se sia un farmaco davvero sicuro.
Cominciamo a dire che la Tachipirina, come tutti i farmaci, ha degli effetti collaterali: non esistono farmaci senza effetti indesiderati, e qui di seguito vediamo quali sono.
Effetti collaterali della Tachipirina
Il paracetamolo può dare i seguenti effetti collaterali:
- Patologie del sangue: trombocitopenia (carenza di piastrine), leucopenia (carenza di globuli bianchi), anemia (carenza di globuli rossi)
- Reazioni allergiche: orticaria, edema della laringe, shock anafillattico
- Vertigini
- Anormalità della funzione del fegato
- Patologie cutanee: erusioni cutanee, edema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica
- Patologie renali: insufficienza renale acuta, nefrite, ematuria, anuria
Ovviamente se assunto rispettando le dosi e le modalità di somministrazione questi effetti si riducono.
La Tachipirina è un farmaco sicuro?
Anche se in medicina la sicurezza del 100% non esiste mai, dalla letteratura emerge che gli studi di tossicità acuta e cronica della Tachipirina non hanno evidenziato effetti negativi se utilizzato alle normali dosi terapeutiche.
Il sovradosaggio si verifica, nei pazienti adulti, per dosi di 7,5-10 g e determina necrosi delle cellule epatiche e renali; dosi di 25 g sono potenzialmente letali. Nei bambini sono considerate potenzialmente epatotossiche dosi pari o superiori a 150 mg/kg.
Per valutare il rischio di sviluppo di danni epatici, la concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere dosata dopo 4 ore dall’intossicazione. Concentrazioni di paracetamolo superiori a 300 mg/ml dopo 4 ore dall’ingestione o superiori a 45 mg/ml dopo 15 ore determinano nel 90% dei pazienti gravi lesione epatiche.
I sintomi compaiono entro 24 ore dall’avvelenamento: nausea, vomito, sedazione, sudorazione, doloreaddominale. Quest’ultimo può indicare l’inizio del danno epatico; si manifesta entro 24-48 ore dall’intossicazione e raggiunge l’apice, in genere, entro le 72-96 ore.
Il rischio di epatopatia è maggiore in pazienti con anamnesi di alcolismo o in terapia con farmaci che inibiscono il metabolismo del paracetamolo; in caso di digiuno o di diete a basso contenuto proteico (Whitcomb et al., 1994); in caso di carenza di vitamina E.
Alle dosi terapeutiche (fino a un massimo di 3 compresse al giorno da 1000 mg negli adulti), la Tachipirina è quindi un farmaco solitamente ben tollerato e sicuro. Nei bambini il dosaggio varia in funzione del peso, per cui leggi sempre con molta attenzione il foglietto illustrativo o chiedi al medico o al farmacista.
Il paracetamolo viene assorbita per via orale in modo completo e rapido e le concentrazioni massime nel sangue si raggiungono dopo mezz’ora – un’ora dalla somministrazione.
Viene metabolizzata principalmente nel fegato ed eliminata essenzialmente con le urine: il 50% della dose ingerita viene eliminata dai reni in due ore mentre il 90% della dose viene eliminata in 24 ore.
fonte: http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Paracetamolo&vo=Tossicit%C3%A0