Sale nella dieta: amico o nemico?

 

Il sale è da molto tempo sotto i riflettori degli scienziati per via del suo ruolo nell’alimentazione e, di conseguenza, nella salute. Come dobbiamo comportarci per una corretta assunzione di sale con la nostra dieta? Qui di seguito alcuni consigli per limitarne l’utilizzo.


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Il problema del sale è costituito però dal sodio in esso contenuto. Ed è proprio quest’ultimo che, se consumato in eccesso, può creare problemi alla salute. Gli effetti principali si hanno su cuore e arterie e sulla pressione del sangue. Infatti il sodio favorisce l’aumento della pressione arteriosa, principale causa di infarto e ictus. A motivo di ciò, da diverso tempo ormai arrivano inviti dalle Autorità sanitarie affinché tutti i settori alimentari facciano la propria parte, riducendone – ove possibile – la quantità. Anche perché è quasi impossibile sopperire al controllo della quantità di sale utilizzata a livello domestico.

 

Quanto è troppo?

Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) puntano a una diminuzione degli apporti di sodio sotto ai 2 g/die, per ridurre gli effetti negativi sulla salute derivanti da una eccessiva assunzione. Le stime sull’apporto di sale nella dieta evidenziano tuttavia un’altra realtà: un italiano introduce in media 10 grammi di sale ogni giorno, contro i 5 grammi consigliati che corrispondo a circa 2 grammi di sodio. Per dare una idea più chiara: 5 grammi di sale sono il corrispettivo di un cucchiaino da te’.

Come si riduce la pressione e il rischio di infarto o ictus?

Limitare il consumo di sodio è importante non solo per le persone che soffrono di ipertensione, comprese quelle che seguono una terapia con farmaci anti-ipertensivi, ma anche per chi ha la pressione arteriosa normale. Diversi studi hanno infatti evidenziato che se tutti riducessimo della metà la quantità di sale assunta, si eviterebbero ogni anno molte migliaia di morti per infarto o ictus sia tra gli ipertesi che i non ipertesi. In Italia si potrebbero evitare ad esempio fino a 26.000 mila morti.

Ma quali sono le fonti di sodio? Il 10% di quanto assunto si trova naturalmente negli alimenti; più del 50% deriva da alimenti trasformati e pronti e ben il 36% dal sale discrezionale, ossia quello aggiunto nella normale produzione casalinga di alimenti o direttamente a tavola.

L’invito è pertanto quello di controllare sempre bene le etichette dei prodotti, e preferisci quelli in cui la quantità di sodio non supera 0,4 grammi (400 milligrammi) per porzione.

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Come ridurre il sale?

  • Con poco sforzo: preferisci i cibi freschi a quelli in scatola e ai piatti pronti surgelati, diminuisci il consumo di salumi crudi, limita gli snack salati, evita il dado da brodo, leggi l’etichetta dei cibi per controllare la quantità di sodio.
  • Un po’ di più: diminuisci l’aggiunta di sale in cucina, anche utilizzando le spezie, preferisci pane poco salato
  • Per i più decisi: evita del tutto i cibi pronti, i salumi, le aggiunte di sale, gli snack salati e consuma pane sciapo

 

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