Quando la Bayer mise in commercio l’Eroina!

Nel 1874 un ricercatore e chimico londinese di nome Charles Romley Alder Wright, combinando la morfina con vari acidi si trova a sintetizzarne una forma acetilata: la di-acetil-morfina. Ma i farmacologi incaricati di sperimentarne gli effetti sugli animali non si accorgono delle sue potenzialità e il farmaco viene abbandonato.

Passano poco più di vent’anni e nel 1897 un chimico della casa farmaceutica tedesca Bayer – Felix Hoffmann – rimette mano al processo di acetilazione. È lo stesso chimico che solo due settimane prima, nello stesso laboratorio e con un analogo processo, ha ottenuto dall’acido salicilico l’acido acetil-salicilico, il più grande successo della chimica farmaceutica, commercializzato con il nome di Aspirin. Con il derivato morfinico il successo non è minore.

Battezzata con l’immaginifico nome di Heroin e messa in commercio con le indicazioni di ‘analgesico e sedativo per la tosse’, ha risonanza mondiale ed un successo incondizionato tra la classe medica che ne esalta i pregi sottovalutandone al contempo i rischi.

image002Viene infatti proposta come preparato antitosse, a basso dosaggio e per via orale, sottolineandone il miglior margine terapeutico rispetto alla codeina; addirittura è considerata un presidio utile a trattare la dipendenza dalla morfina!

Si tratta invece – ma si scoprirà solo più tardi – di un farmaco ben più potente della morfina, con una enorme capacità di indurre dipendenza e con caratteristiche del tutto particolari in seguito alla somministrazione endovenosa. È per questa via infatti che si ottiene l’effetto più intenso – denominato successivamente ‘flash’ -, descritto come un’esperienza orgasmica: una sensazione improvvisa e acuta (si instaura in 7 – 8 secondi) di euforia, benessere e calore. Con l’iniezione intramuscolare si ha una comparsa più lenta dell’euforia (dai 5 agli 8 minuti), mentre con l’eroina fumata o ‘sniffata’, l’apice dell’effetto viene raggiunto di solito in 10 – 15 minuti.

Nonostante la variabile intensità degli effetti in relazione alla modalità di impiego, è accertato che l’eroina provoca dipendenza per tutte le vie di assunzione. In una classifica di pericolosità delle varie droghe, stilata di recente dalla rivista medica The Lancet (marzo 2007), l´eroina occupa il primo posto.

Una regolamentazione che impone un certo grado di controllo, almeno sulle importazione e le prescrizioni mediche delle sostanze oppiacee, giunge nel 1914 ad opera dell’Harrison Narcotic Act con cui gli Stati Uniti si adeguano alle conclusioni della Convenzione dell’Aja (1912).
La Bayer cessa ufficialmente la produzione del farmaco nel 1913, in seguito alle numerose segnalazioni di dipendenza e di overdose. Ma intorno al 1930 si verifica una riespansione dell’uso di eroina ad uso ricreativo, per il sorgere di numerose fabbriche clandestine.
Fonte: www.omero.it

Leggi anche

http://www.farmaciafanni.it/evoluzione-dellassistenza-pubblica-degli-ospedali/