Inizia un nuovo ciclo e passa alla coppetta
Molte donne sono sensibili ai comuni assorbenti ed ai tamponi interni che in alcuni casi possono provocare fastidiose irritazioni, secchezza, cattivi odori e rischio di infezione. La soluzione è la coppetta. La coppetta mestruale è l’alternativa ecologica agli assorbenti interni ed esterni. Chi l’ha provata ne esalta però anche altre proprietà, dall’ammontare del risparmio di soldi spesi per l’igiene intima alla praticità della soluzione in quanto tale.
Il tutto, a quanto pare, senza effetti collaterali e con poche controindicazioni. La coppetta mestruale può, infatti, essere utilizzata fin dalla prima mestruazione e può essere associata all’utilizzo della maggior parte dei contraccettivi femminili. I materiali di cui può essere fatta (in genere sostanze plastiche o gomme naturali) non provocano allergie e “indossarla” è piuttosto semplice: basta solo fare un po’ di pratica.
Come si usa?
Come suggerisce il nome stesso, si tratta di una sorta di raccoglitore del flusso a forma di imbuto che deve essere inserito in vagina quando compare la mestruazione. Prima di utilizzarla deve essere sterilizzata facendola bollire per 5-10 minuti in un pentolino d’acqua o nel microonde, sempre mettendola in un recipiente pieno d’acqua, eventualmente utilizzando i prodotti consigliati per sterilizzare i biberon. Dopo essere stata inserita, la coppetta deve essere svuotata ogni 4-8 ore a seconda dell’abbondanza del flusso. Toglierla sembra semplice tanto quanto inserirla, l’importante è che dopo averla svuotata nel wc la si sciacqui per bene prima di inserirla. Il tutto finché il ciclo non finisce e la coppetta, accuratamente pulita (ideale a questo scopo è il detergente intimo), può essere riposta nel suo sacchettino fino al prossimo utilizzo.
Quale scegliere?
Importante è scegliere la coppetta più adatta a ciascuna donna. Quella ideale dipende dall’età, dalla conformazione fisica, dall’aver già avuto rapporti sessuali o partorito e dall’intensità del flusso mestruale. In genere per le ragazze molto giovani, le donne che non hanno ancora partorito e quelle che hanno un flusso medio o scarso è più adatta una coppetta di piccole dimensioni.
Quando è sconsigliata?
L’uso della coppetta mestruale è sconsigliato solo nelle settimane successive a un parto naturale, a un aborto, a una colposcopia o a un intervento chirurgico alla vagina. Non ci sono controindicazioni nel caso in cui si utilizzino spirale o diaframma. Nel primo caso i due dispositivi non interferiscono l’uno con l’altro, al massimo potrebbe essere necessario accorciare un po’ il gambo della coppetta, che, invece, non deve essere inserita contemporaneamente all’anello contraccettivo. Da evitare, invece, l’uso contemporaneo di lubrificanti o detergenti oleosi e oli essenziali, che potrebbero danneggiare la coppetta. Va rimossa prima di un rapporto sessuale e non protegge da malattie sessualmente trasmesse.
Pensiamo anche all’ambiente
Durante la vita una donna utilizza circa 12.000 assorbenti generando una grande quantità di rifiuti non biodegradabili che vanno a impattare sull’ambiente. I costi sono elevati, quelli sostenuti dal singolo individuo ammontano dai 1.700 ai 3.800 euro che arrivano a 6.000 se si utilizzano solo i tamponi interni a cui si sommano quelli per lo smaltimento dei rifiuti.
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