INFLUENZA, SI AVVICINA IL PICCO.

L’AIFA AVVISA: “OCCHIO AGLI ANTIBIOTICI”

Roma – In vista dell’ormai prossimo picco dell’influenza stagionale, previsto per le prossime settimane, l’Aifa ha voluto ricordare ancora una volta – con una nota pubblicata sul portale dell’Agenzia – che la più efficace misura di prevenzione è rappresentata dalla vaccinazione annuale. Vaccinarsi , infatti, è ancora possibile, considerando che la protezione indotta dal vaccino comincia dopo circa due settimane dalla vaccinazione.
Gli ultimi dati raccolti nel database on line Influnet, gestito dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità rivelano che il numero di casi stimati nell’ultima settimana di dicembre è stato pari a circa 116.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 691.000 casi.
La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza superiore a 5 casi per mille assistiti, seguita dalla fascia di età 5-14 anni a 2,25 casi per mille assistiti, dalla fascia 15-64 anni a 1,89 e dagli individui di età pari o superiore a 65 anni a 0,86.
Il valore di incidenza dell’influenza finora è stato inferiore a quello registrato in alcune precedenti stagioni influenzali.
“Per quanto riguarda il 2013/14, si prevede una normale stagione influenzale – spiega Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità – Infatti, i virus influenzali circolanti (ovvero i tre ceppi virali i di cui si è tenuto conto nella composizione vaccinale di quest’anno) non hanno subito mutazioni rilevanti rispetto allo scorso anno. Ciò vale sia per il virus ex-pandemico (sottotipo A/H1N1), che è rimasto del tutto stabile, che per il sottotipo A/H3N2 ed il virus di tipo B, che hanno subito solo piccole modificazioni. Come ogni anno si prevede che alcuni milioni di italiani ammaleranno, ma si pensa a una stagione con attività di media intensità. Chi ha contratto l’influenza dovrà starsene a casa a riposo per alcuni giorni. Per chi non si è vaccinato si raccomanda il lavaggio frequente e accurato delle mani per ridurre almeno parzialmente il rischio di contrarre l’infezione.”
L’Aifa coglie l’occasione per ribadire una raccomandazione già più volte proposta in passato all’opinione pubblica nazionale: non assumere antibiotici in presenza di sindrome influenzale senza complicanze di origine batterica, per non favorire lo sviluppo del preoccupante fenomeno dell’antibioticoresistenza.
Esistono classi di farmaci che controllano la sintomatologia dell’influenza e riguardano essenzialmente molecole ad azione antipiretica e antiinfiammatoria, ricorda l’Agenzia, rammentando anche che la febbre è un meccanismo di difesa naturale per contrastare l’infezione da parte di virus e batteri e l’uso di antipiretici è consigliato in caso di febbre superiore ai 38.5°C (per i bambini sono indicati il paracetamolo e l’ibuprofene).
Altro avviso importante: il dosaggio di questi farmaci deve essere calibrato in base al peso del bambino e non in base all’età. Per le persone adulte può essere utilizzato anche l’acido acetilsalicilico.

(Fonte: RIFday Mattinale Odf Roma)download