Giornata mondiale della vista

NON LASCIARE CHE IL DIABETE TI PORTI VIA ANCHE LA VISTA.
FATTI VEDERE.

La Giornata Mondiale della Vista si celebra il secondo giovedì di ottobre con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus e l’OMS. Quest’anno nel nostro Paese è dedicata alla prevenzione della retinopatia diabetica. Nel mondo ci sono 147 milioni di persone colpite da questa malattia oculare su 422 milioni di diabetici, ma una diagnosi precoce può salvare la vista e tutelare la qualità della vita.

La retinopatia diabetica Cos’è?

La retinopatia diabetica, una complicanza grave e frequente del diabete, è tra le principali cause di ipovisione e cecità, soprattutto nei soggetti in età lavorativa (20-65 anni). Per questo l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia onlus promuove una campagna informativa per conoscere più da vicino i fattori di rischio, le terapie e soprattutto come prevenirne l’insorgenza.

È molto importante sapere che, se sei affetto da diabete, devi controllare frequentemente i tuoi occhi! Sia che tu faccia insulina, sia che tu assuma farmaci ipoglicemizzanti, sia che tu segua soltanto una dieta devi sottoporti a visita oculistica almeno una volta l’anno.

Dopo 20 anni di malattia più del 90% dei soggetti è affetto da retinopatia diabetica di differente gravità.

La diagnosi e il trattamento precoce della retinopatia diabetica possono prevenire la perdita della vista.

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Diabete:quando insorge la retinopatia

La retinopatia può insorgere con qualsiasi forma di diabete ma la probabilità di esserne colpiti è più elevata se si è ammalati di diabete da un tempo più lungo. È possibile, però, che una persona scopra di essere diabetica nel corso di una visita oculistica, quando all’esame del fondo dell’occhio vengono riscontrate le caratteristiche alterazioni della circolazione della retina.

Quali sono i fattori di rischio?

Uno dei principali fattori di rischio è proprio la durata della malattia: da quanto più tempo si soffre di diabete, tanto maggiore è il rischio di avere una retinopatia. Dopo 20 anni di diabete più del 90% dei diabetici presenta una retinopatia diabetica. L’altro fattore di rischio è rappresentato dal controllo metabolico del diabete, ossia da quanto i valori della glicemia si mantengono entro certi limiti e non presentano sbalzi eccessivi.

Questo obiettivo si può raggiungere attenendosi scrupolosamente alle indicazioni del medico e adottando uno stile di vita adeguato. L’ipertensione arteriosa è un altro fattore di rischio che si associa a una comparsa precoce e a un’evoluzione più rapida della retinopatia.

Quali disturbi vengono avvertiti quando inizia la retinopatia?

retinopatia_smallÈ importante sapere che i sintomi oculari si hanno solo quando la retinopatia diabetica ha raggiunto uno stadio molto avanzato, che ha già determinato dei danni irreversibili o colpisce in maniera specifica la macula, che è la parte centrale e più nobile della retina. Si possono avere: abbassamento lento e graduale della vista (visus) con associata distorsione delle immagini (metamorfopsie); improvvisa perdita della visione in un occhio per un’emorragia abbondante (emovitreo) o per l’occlusione di un grosso vaso sanguigno della retina.

L’efficacia della terapia delle complicanze oculari è strettamente correlata con la precocità della diagnosi. Ne consegue che la prevenzione secondaria (diagnosi precoce) è di fondamentale importanza!

Perché la retina risulta maggiormente colpita?

Perché è ricca di vasi, essendo un tessuto che ha un bisogno continuo e abbondante di sostanze nutritive e di ossigeno per poter funzionare.

Come si fa la diagnosi della retinopatia diabetica

Una visita oculistica con accurato esame del fondo oculare permette di evidenziare i segni di una retinopatia. Per effettuare l’esame vengono utilizzati dei colliri che dilatano la pupilla (midriatici). Quindi l’oculista stabilisce se è necessario ricorrere a esami strumentali aggiuntivi.

optometry concept - pretty, young female patient having her eyes examined by an eye doctor (color toned image; shallow DOF)

Ci riferiamo, in particolare, alla fluorangiografia retinica e all’OCT (tomografia a coerenza ottica).

La fluorangiografia retinica è un esame invasivo, perché viene iniettato in una vena del braccio un colorante (la fluoresceina) che si distribuisce in tutti i vasi sanguigni della retina, che in questa maniera diventano visibili nel loro decorso e nel loro calibro. Attraverso una macchina fotografica vengono registrati il passaggio del colorante e documentate anche piccolissime alterazioni dei vasi stessi.

L’esame va eseguito a digiuno; è indispensabile che il paziente non sia allergico a mezzi di contrasto e che sia in buone condizioni generali. Dura circa dieci minuti e richiede una buona collaborazione: si può essere infastiditi dalla luce e durante l’esame si può avvertire un senso di nausea. Dà informazioni sulla circolazione retinica in generale, sulla presenza delle aree ischemiche (dove l’apporto di sangue è insufficiente) e degli eventuali neovasi formati nonché sullo stato della macula.

L’OCT è un esame non invasivo, di rapida esecuzione, è ben tollerato, indicato per quantificare lo spessore della macula e visualizzare in dettaglio le possibili trazioni tra il vitreo e la retina. È un esame molto importante anche per verificare l’efficacia dei trattamenti anti-edema effettuati e seguire nel tempo il paziente.

Che fare?

Anche in assenza di sintomi chi è diabetico si deve sottoporre con una certa periodicità a visite oculistiche che prevedono l’esame del fondo oculare ed eventuali esami aggiuntivi. Infatti, la retinopatia diabetica è una condizione in cui i sintomi spesso compaiono tardivamente, quando le lesioni sono in fase avanzata e le possibilità di trattamento sono ridotte. I programmi di screening ed i trattamenti precoci per la retinopatia diabetica, invece, consentono di ridurre in maniera significativa le gravi complicanze visive. I dati a disposizione fanno ritenere che una diagnosi tempestiva e trattamenti appropriati ridurrebbero del 50-70% i casi di grave compromissione visiva a causa del diabete. Tuttavia, rimane ancora troppo elevato il numero di pazienti colpiti dalle complicanze più gravi della retinopatia diabetica.

Come intervenire?

La migliore strategia è la prevenzione dei danni che il diabete può provocare, tra cui quelli retinici.
Ogni diabetico deve eseguire una visita oculistica almeno una volta l’anno. Se sono presenti segni di retinopatia diabetica è bene fare controlli oculistici ogni sei mesi o, comunque, con una periodicità a discrezione del proprio oculista.

Scopri le iniziative nella tua regione http://www.iapb.it/gmv2016/iniziative.php

Fonte http://www.iapb.it/gmv2016/