Carciofo e disturbi digestivi
Il carciofo non solo è ottimo con le patate, crudo o con la bottarga, ma vanta anche interessanti proprietà medicinali. Lo si usa soprattutto come digestivo e depurante per il fegato. Leggiamo insieme.
Cynara scolymus L.
Famiglia: Compositae (Asteraceae)
Parti utilizzate: Foglie
Descrizione e origine del carciofo
Il carciofo è un’ erbacea perenne robusta che raggiunge l’altezza di 2 m. Ha foglie grandi, composte, di colore verde grigio-argenteo, cospicue teste fiorali di colore porporino. Si tratta del comune ortaggio di cui, a scopo alimentare si mangiano i fiori non ancora sbocciati, e a scopo medicinale le foglie. Originario dell’Europa, ora ampiamente coltivato.
Principi attivi di riferimento del carciofo
I principi attivi del carciofo sono gli acidi caffeilchinici, quali acido clorogenico.
Attività principali del carciofo
Il carciofo è un epatoprotettore, tonico epatico, coleretico, colagogo, amaro tonico, ipocolesterolemico, diuretico, depurativo.
Uso del carciofo
Il carciofo è utile nei disturbi digestivi (quali mal di stomaco, nausea, sensazione di sazietà, flatulenza) e disturbi epatobiliari. Coadiuvante di una dieta povera di grassi nel trattamento delle dislipidemie (colesterolo e trigliceridi elevati) da lievi a moderate.
Note
Controindicazioni Non somministrare in pazienti con ostruzione del dotto biliare. Controindicato in caso di comprovata allergia al carciofo o ad altre specie di Asteraceae. Avvertenze e speciali precauzioni d’uso Per i suoi effetti stimolanti la produzione di bile e la contrazione della cistifellea e delle vie biliari, il carciofo non dovrebbe essere utilizzato in soggetti con calcolosi biliare senza aver sentito il parere del medico. Non sono noti studi clinici controllati in donne in gravidanza e durante l’allattamento, in conformità con la prassi medica generale, il prodotto non deve essere utilizzato senza prima aver sentito il parere del medico.
Buono non solo a tavola
È uno degli ortaggi più antichi infatti viene coltivato sin dai tempi dei greci e dei romani. Mentre si utilizzano a scopo alimentare il fiore e parzialmente il gambo (molto ricco di sostanze prebiotiche quali l’inulina), a scopo medicinale si utilizzano le foglie (molto amare).
Attività delle sostanze amare
Le piante ricche di principi attivi amari sono ben note per la loro attività digestiva, si pensi alla Genziana, o all’Artiglio del diavolo citato precedentemente o appunto al Carciofo. Quando le sostanze amare entrano in contatto con appositi recettori (recettori dell’amaro) presenti sulla lingua stimolano, si ritiene per via nervosa-riflessa, un aumento sia delle secrezioni digestive che probabilmente della motilità intestinale. In altri termini: attivano la digestione. In caso di disturbi digestivi, quali digestione lenta, pesante, vanno idealmente assunti prima dei pasti, circa 15-30 minuti. Sebbene le preparazioni liquide o in generale quelle che permettono un contatto con i recettori dell’amaro, siano quelle più efficaci, chi non sopporta o non gradisce l’amaro può comunque assumere queste piante anche in altre forme (capsule etc.). Infatti, gli efetti delle piante amare assunte in questo modo sono ancora sufficienti per aiutare e stimolare i processi digestivi.
fonte dell’articolo http://www.conoscerelepiantemedicinali.it/indice_delle_piante.html
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