Il caffè nello sport
Per gli sportivi il rapporto con il caffè è sempre stato controverso, specie dopo il massiccio utilizzo di caffeina a fini dopanti avvenuto nei passati decenni. Ma quali effetti ha questa sostanza sul nostro organismo?
La caffeina è ben assorbita per via orale, livelli significativi si possono trovare nel plasma dopo 30 minuti dall’assunzione, ma il picco lo si raggiunge dopo 45-90 minuti.
È in grado di attraversare la barriera emato-encefalica (arriva per cui al cervello) la placenta e di essere presente nel latte materno, pertanto in gravidanza e allattamento ne è consigliata una ridotta assunzione). Il contenuto di caffeina presente nel caffè non è trascurabile, varia in base al metodo di preparazione, alla miscela, alla quantità di caffè… Per esempio
- caffè espresso contiene mediamente 60-120 mg di caffeina
- caffè americano contiene mediamente 95-125 mg di caffeina
Gli effetti della caffeina sull’organismo sono:
- aumento del metabolismo corporeo
- aumento della frequenza cardiaca
- aumento della pressione arteriosa
- aumento del numero di atti respiratori (aumentando l’ossigenazione del sangue)
La caffeina è una sostanza stimolante e può essere utile sia nella vita quotidiana che nella pratica sportiva, ma la risposta a questa sostanza è molto soggettiva, non sono infatti rari effetti avversi legati alla sua assunzione come ad esempio
- tremore
- irritabilità
- agitazione
- alterazione della qualità del sonno
- disturbi gastrointestinali
- tachicardia
L’assunzione di 1-3 tazzine di caffè al giorno è in grado di stimolare l’attività mentale, dosi superiori alle 3 tazzine possono comportare in alcuni soggetti sintomi vicini all’insonnia e ansia. Un consumo abituale porta rapidamente allo sviluppo di tolleranza e assuefazione, bisogna fare attenzione alle brusche interruzioni nei consumatori sopra le 6 tazzine al giorno.
Possibili effetti avversi si possono avere con dosaggi alti di caffeina (maggiori di 9mg/Kg) perciò è fondamentale per un atleta ponderare l’eventuale integrazione tenendo conto dell’assunzione derivante da cibi e bevande durante la giornata.
In questo momento la caffeina è stata tolta dalla lista delle sostanze dopanti perché risultava difficile determinare se il consumo fosse derivante da un abuso di bevande e alimenti contenenti caffeina o da un’assunzione mirata al miglioramento della performance. (Viene però monitorata in alcune gare e alcune associazioni ne limitano il consumo).
La caffeina sembra avere un effetto marcato sulla capacità anaerobica e cardiovascolare relativamente agli sport di endurance, ritardando l’insorgere della fatica e quindi migliorando la performance. È provato come la caffeina permetta di compiere sforzi più prolungati con relativo risparmio di glicogeno muscolare.
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